Ragazzi io conosco solo due categorie di persone, quelli che hanno perso il lavoro e quelli che perderanno il lavoro, il resto sono solo chiacchiere.
Sia che tu lavori come imprenditore, sia che tu lavori come dipendente le cose a volte possono andarti bene e volte possono andarti male.
Hai un'azienda, il mercato cambia, floppi, ti ritrovi senza clienti, tutti a casa!
Oppure sei un dipendente di una multinazionale, da un giorno all’altro ti arriva una bella letterina che dice: Riorganizzazione!
Ti ritrovi a 50 anni a dover ripartire.
Sei disoccupata/o? In questo preciso momento, ti stai certamente ponendo il problema di ripartire, ma come si riparte da zero? Come ci si costruisce un nuovo futuro quando siamo senza lavoro e senza soldi?
Scopriamolo insieme!
Non mandare continue candidature
Quando si ramane senza lavoro la prima cosa che si cerca di fare e provare a far arrivare il nostro curriculum sulla scrivania di quanti più recruiter possibile, spostandoci anche da quelle che sono le nostre competenze e specializzazioni.
A mio parere, questo è un grandissimo errore dato che, li fuori, la concorrenza è davvero spietata e spesso anche persone con degli ottimi profili non vengono prese in considerazione.
Non restare immobile
La peggior cosa che possa capitarti, quando purtroppo sei disoccupato, è che col passare del tempo, le nostre conoscenze diventano sempre più scarse, senza contare che il nostro curriculum resta bloccato.
Per evitare di trovarsi in questo stato di apparente ibernazione, si potrebbe optare per del volontariato, vale a dire del lavoro svolto pro bono nel proprio settore. E’ vero, sicuramente lavorare gratis non piace a nessuno, ma se la scelta è fare la mummia a casa o esseri attivi nel volontariato, io scelgo a mani basse la seconda opzione.
Fai networking
“Nessun uomo è un’isola”, recita un verso del poeta inglese John ciò sta a significare che ognuno di noi non può vivere in completo isolamento, ma deve necessariamente interagire con gli altri esseri umani.
“Fare networking” in ambito lavorativo vuol dire, infatti, creare una rete di conoscenze durature nel tempo, fondate sulla fiducia, con le quali è possibile scambiare idee e avviare, eventualmente, nuovi progetti.
Per costruire una rapporto di lavoro solido bisogna avere pazienza e, ovviamente, ricordare che il networking diventa produttivo se alimentato con costanza e in un’ottica di scambio reciproco.
Metti in risalto le tue competenze
Se hai definito il tuo profilo professionale, ricorda di costruire e completare il profilo tenendo presente i tuoi nuovi interlocutori.
Occorre per prima cosa pianificare una strategia che ti consenta di costruire la tua influenza su questo network, stimolare la volontà di fare networking nei tuoi confronti e scoprire nuove opportunità professionali e di business. Nel tuo profilo metti in risalto i tuoi punti di forza e definisci le tue competenze specifiche.
Non essere, ne troppo vago ne troppo vasto nella loro definizione.
Questi i miei consigli su come trovare o ritrovare lavoro. Vi lascio con un storica frase di OTTO VON BISMARCK:
“Il miglior consiglio che si possa dare a un giovane deciso a far carriera è formato da tre sole parole: lavorare, lavorare, lavorare.”
Giovanni,
Staff UIS
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