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Immagine del redattoresimonadandria

Stop, sei Burnout!

Caro lavoratore, credi che le tue risorse fisiche e mentali non ti consentano più di sopportare il carico di lavoro quotidiano? Vivi costantemente l’ansia sul posto di lavoro? Sei Burnout!


L’OMS lo definisce un fenomeno occupazionale e le professioni più colpite sono quelle che implicano un contatto costante con le persone e le loro esigenze, che richiedono di essere sempre a disposizione e il cui obiettivo professionale è il benessere e la risoluzione dei loro problemi.


Ma che significa Burn-out?


Letteralmente il termine vuol dire “bruciato”, ma sta ad indicare l’apice di una lunga fase di sopportazione che sfocia in una esasperazione emotiva.

È una sindrome caratterizzata da stadi: il soggetto prova grande impegno a livello professionale nella fase iniziale, mentre in quella successiva si sente spossato, irritabile ed irrequieto, eventualmente pervaso da una stanchezza cronica. Nella fase finale aumenta la sua rassegnazione, perde la concentrazione e le forze.

Il forte abbattimento è sia fisico che emotivo e si manifesta attraverso un calo della fiducia in sé stesso, una sensazione di vuoto interiore, una soddisfazione sempre minore sul lavoro con il rischio che sfoci in uno stato di depressione.


Alcune delle cause specifiche sono:

  • sovraccarico di lavoro

  • mancanza di controllo

  • gratificazioni insufficienti

  • crollo del senso di appartenenza

  • assenza di equità

  • valori contrastanti

  • scarsa remunerazione

Il modo migliore per prevenire il Burnout è sicuramente quello di puntare sulla promozione dell’impegno nel lavoro: questo significa diminuire gli aspetti negativi e aumentare allo stesso tempo quelli positivi. Per fare questo, è utile:

  • impostare degli obiettivi realistici,

  • variare la routine,

  • auto-regolarsi,

  • dormire a sufficienza,

  • organizzare al meglio il proprio lavoro.

Riconoscere la sindrome del Burnout non è così facile, spesso si tende a ricondurre il tutto come un problema dell’individuo e non del contesto lavorativo nel suo insieme, ma è chiaramente rappresentato in letteratura, che bisogna agire su entrambi i fronti per poter superare il problema.

Oggi la vita lavorativa e quella privata si sono fortemente intrecciate e l’innesto delle due sfere può fortemente incidere sulle pressioni psicologiche di un individuo. Essere consapevoli di vivere un ambiente malsano è il primo passo per cambiare le cose. Trovare un giusto equilibrio tra i doveri e lo svago, senza sentirsi oppressi, è il compito al quale siamo chiamati per sentirci degli individui sereni e gratificati, in grado di poter rendere positivo l’ambiente che ci circonda.


Ti sei mai sentito in Burn-out? Come hai reagito?





Simona,

Staff UIS

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